Petina – Roscigno non è una tappa semplice: oggi dovete prepararvi ad affrontare nuovamente i monti Alburni raggiungendo quote sino ai 1200 mt di altitudine. Da Petina si seguono le indicazioni per l’osservatorio astronomico del Casone Aresta. Inizia una notevole ascesa all’interno di un fitto bosco di castagni al termine della quale vi ritroverete su un’ampia radura: qui sorge l’Osservatorio, suggestivo ed isolato edificio, reso un po’ surreale dalla caratteristica cupola metallica che accoglie le strumentazioni scientifiche. Superato il Casone dell’Aresta, un sentiero si defila dal percorso principale per risalire il rilievo di Costa Palomba (1125 m) , sulla cui sommità è l’Antece, scultura intagliata in un masso ritraente un guerriero ad altezza naturale, vestito con un chitone e armato di clava e di scudo. Orientata verso ponente, l’Antece potrebbe essere la rappresentazione di un dio o di un eroe. La datazione della scultura è piuttosto difficile, ma comunque compresa tra il primo millennio e il IV sec a.C. Raggiungere il guerriero vi costerà tempo e fatica e ad un certo punto dovrete lasciare il vostro mezzo di trasporto e proseguire a piedi. Di certo una volta giunti a destinazione rimarrete senza parole alla vista del panorama straordinario di cui da millenni gode l’Antece. Ripresa la bici sarà tutta discesa fino a Sant’Angelo a Fasanella. Tra giugno e luglio una pennellata di giallo va a colorare questo versante di montagna e l’odore della ginestra fiorita vi accompagnerà fino all’ingresso in paese. A Sant’Angelo vi attende l’ennesima meraviglia di questo percorso; appena fuori dal centro abitato, sotto un costone roccioso ad ovest, si apre la Grotta di San Michele Arcangelo. Qui l’opera della natura e quella dell’uomo si incontrano in un rapporto di reciproco rispetto e timore. Accessibile attraverso un portale tardoquattrocentesco, che recupera due medievali sculture leonine, l’interno della grotta ha una serie di antri assai ampi e alti, con un pavimento in cotto e maioliche del 1614. Tra le opere presenti, la tomba dell’abate Francesco Caracciolo del 1585, un pozzo, un pulpito, un altare barocco e due nicchie con statue della Vergine (sec XIII-XIV). Il sito, cosi come l’Antece, è patrimonio dell’UNESCO. Allontanandoci da Sant’Angelo a Fasanella si passa per Corleto Monforte e a quel punto mancheranno solo una decina di chilometri alla meta e probabilmente riuscirete a raggiungere Roscigno in tempo per veder tramontare il sole tra le vecchie case del paese fantasma. Il piccolo borgo, interessato da gravi eventi franosi nei sec XVII e XVIII, fu definitivamente abbandonato tra il 1902 e il 1908, in seguito all’emanazione di leggi speciali che sancirono il trasferimento degli abitanti in nuovo centro un chilometro più a monte. Da allora il tempo sembra essersi fermato e l’atmosfera che si respira in questo luogo difficilmente si può descrivere. Piantate pure se volete la vostra tenda dinanzi alla grande chiesa abbandonata: trascorrerete una delle notti in assoluto più magiche del vostro viaggio sulla Via Silente.