E’ ora di decidere: proseguire lungo il percorso originario vi condurrà in cima al Monte Gelbison da dove, con un colpo d’occhio, dovreste riuscire a rivedere parte della Via attraversata nei giorni scorsi. Lasciare il percorso a Massascusa vi consentirà invece di inoltrarvi nel cuore di questo territorio, dove più che viaggiatori vi sentirete esploratori, protagonisti di un’esperienza che difficilmente riuscirete a dimenticare.
Dopo la vetta del Monte Cervati, quella del Monte Gelbison è il secondo punto più alto della Via Silente: 1705 metri slm. La scalata al monte comincia ad una decina di chilometri dalla partenza, in corrispondenza dell’abitato di Novi Velia, con la sua isolata torre normanna. Raggiunta una rotonda all’ingresso del paese, si prosegue verso destra seguendo Via Monte Gelbison fino ad un cartello che indica l’antico sentiero dei pellegrini. Di qui la salita continua inesorabile: ad ogni curva si spera di vedere la montagnola di pietre votive che indica l’ingresso al Santuario, ma la strada sembra non finire mai. Dato il forte dislivello la vegetazione cambia velocemente: tra i 600 e gli 800 metri dominano i popolamenti del genere Quercus; nelle aree più soleggiate prevale la Roverella, ma ritroviamo anche grossi esemplari di Rovere, Farnia e Cerro. L’ontano Napoletano prevale nella zona più umida del percorso, quella che costeggia il torrente Torna. Salendo ancora cominciano a farsi vedere i grandi esemplari di castagno che cedono presto il passo ad abeti di diversa specie. L’ontano napoletano ricompare immediatamente prima del pianoro di Fiumefreddo dove, dalla sorgente omonima, sgorga acqua sempre limpida e fresca. Vi consigliamo di far rifornimento perché siete ancora troppo lontani dalla cima. Alle spalle della sorgente il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di un fitto bosco di abeti ma sarà l’incontro con i maestosi esemplari di faggio a suggerirvi che la vetta è vicina. Finalmente, dopo un breve tratto privo di curve, raggiungerete la “croce di Rofrano”, ovvero il punto d’incontro fra i due sentieri che risalgono la montagna dai due differenti versanti. Nello spiazzo il cumulo di pietre sormontato da una croce (i “monti di pietà”), segno secolare della devozione dei pellegrini.
Se siete arrivati fin qui senza trascinare la vostra bicicletta è arrivato il momento di scendere dalla sella. Il santuario infatti dista ancora qualche metro e l’ultimo tratto coincide con l’antico sentiero lastricato in pietra locale.
Il Santuario della Madonna del Monte Sacro di Novi Velia sorge sul sito di un antico luogo sacro, forse un tempio italico. Certamente era già conosciuto nel IX sec: infatti Gelbison deriva da Gebel-el-son, in arabo Monte dell’Idolo e la denominazione dovrebbe essere attribuita ai pirati musulmani di stanza ad Agropoli. Il santuario cristiano potrebbe essere opera di monaci basiliani italo-greci. Il primo documento attestante l’esistenza del Santuario risale comunque solo al 1131, e cita la rupis Sanctae Maria nel feudo di Rofrano (l’altro versante del monte rispetto a Novi Velia). Sul punto più alto del monte è situata la grande croce in travi d’accaio su cui è anche possibile salire. La struttura in estate è illuminata ed è visibile a decine di chilometri di distanza. L’area del santuario vero e proprio è composta da numerose costruzioni in pietra a vista e la chiesa si trova su di una ampia piazza. All’interno della chiesa, alle spalle dell’altare, si trova la statua lignea della Vergine seduta col Bambino. A questa statua si lega la leggenda della fondazione del santuario, seguita al suo ritrovamento in una grotta da parte di alcuni pastori di Novi. La piazza costituisce invece un bellissimo belvedere con splendidi panorami che spaziano su tutto il Cilento fino ai lontani Lattari e Picentini a nord, ed il Pollino e la costa calabrese a Sud. Appena oltre il parapetto del belvedere si nota un pinnacolo di roccia: la gente del posto lo chiama “la ciampa re cavallo”. Esprimete un desiderio provando a lanciare una monetina sulla sua sommità a scodella…….potrebbe realizzarsi proprio ora, mentre vi trovate a 1705 metri, sulla Via Silente!