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Tappa 8 : Teggiano / Sanza

La vostra ottava tappa vi riporterà dal Vallo di Diano al cuore del Parco Nazionale del Cilento, ma non senza aver prima visitato una delle più grandi meraviglie di questa Via: la Certosa di San Lorenzo, meglio nota come Certosa di Padula. Da Teggiano alla Certosa il passo è breve, ma ancor prima di raggiungere il monastero merita assolutamente una visita il Battistero di S.Giovanni in Fonte (o di Marcelliano), unico in Italia per la presenza di una sorgente al centro della chiesa, con le acque raccolte in una vasca per il battezzo per immersione. Si tratta di uno dei più antichi insediamenti cristiani di età costantiniana, fondato nel IV secolo da papa Marcello I; databili a quell’epoca sono anche dipinti raffiguranti i quattro Evangelisti. (Il Battistero si trova in Via S. Giovanni in Fonti 1, Fonti – Padula) Ai piedi dell’antico paese di Padula si erge l’immensa Certosa di S.Lorenzo, la più grande d’Italia, fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino sul sito di un antico cenobio. La costruzione fu molto lenta e si protrasse sino alla metà dell’Ottocento, ma l’aspetto prevalente è comunque quello barocco dei sec XVII e XVIII. Qui fu ospitato Carlo V nel suo viaggio di ritorno da Reggio a Napoli, dopo la presa di Tunisi (1535). Secondo la tradizione, in quell’occasione fu preparata dai monaci una frittata di 1000 uova per sfamare la corte dell’imperatore. I Francesi soppressero il monastero nel 1806, depredandolo di molte delle sue opere e trasformandolo in una caserma. Tornati nel 1815, i Certosini furono definitivamente allontanati nel 1866. Venne usato come campo di concentramento sia durante la Grande Guerra che nel 1944. La Certosa fu colpita dal sisma del 1980, è da allora è oggetto di un attento restauro, diventando luogo per mostre e manifestazioni importanti. Dal 1997 è Patrimonio UNESCO dell’Umanità. L’accesso è davanti ad una scala in discesa, con un grande portale bugnato che introduce in un cortile rettangolare con sullo sfondo la monumentale facciata settecentesca, che costituiva il vero ingresso al complesso monastico. Tra gli ambienti si distingue soprattutto il vastissimo Chiostro Grande, ma prima di accedervi, al lato del corridoio, una porticina conduce ad un’elegantissima scala elicoidale di collegamento alla biblioteca, pavimentata di maioliche e di tele del XVIII sec. Il Chiostro Grande risale al 1690 ed è il più grande d’Europa con i suoi 15.000 mq, con un portico di 84 archi su pilastri bugnati. Dal grande cortile potrete vedere l’abitato di Padula, che da qui appare quasi sospeso sui tetti della Certosa. Se avete gambe per risalire la china, vi consigliamo la visita al centro storico di Padula con la Chiesa di San Michele Arcangelo che si innalza al di sopra delle abitazioni e il convento e la Chiesa di sant’Agostino, costruiti verso il XIV secolo. Nel centro storico notevole è anche la Casa-Museo di Joe Petrosino, dedicata al celebre poliziotto italo-americano, con documenti e oggetti appartenuti o legati alla sua figura. Lasciando Padula si eviterà gran parte della trafficata SS19 dirigendosi verso Arenabianca e da lì scendendo a Montesano Scalo. Qui si attraversa rapidamente la SS19 immettendosi su di una strada secondaria che arriva alla rotonda dove si seguono le indicazioni per Buonabitacolo. In questo paesino a Maggio si prepara la Festa della Cuccìa, zuppa di legumi e cereali fatti cuocere prima separatamente e mescolati tutti insieme soltanto alla fine. Chiedetene un piatto nelle trattorie in paese, vi garantirà energia sufficiente per riprendere il cammino verso Sanza, vostra meta di oggi.